Carissimi genitori e carissimi atleti, questi mesi di quarantena stanno mettendo a dura prova tutti noi, ci siamo trovati, all’improvviso, non più liberi ma costretti in casa, costretti a rimanere lontano dai nostri affetti, dagli amici.
In questi mesi anche io mi sono trovato all’improvviso a dover fare i conti con il “nullafare” in un momento dove il mio lavoro si sarebbe dovuto intensificare in vista degli impegni agonistici. Ringrazio Dio che siamo riusciti a fare la gara dei quartetti a febbraio!
Da circa un mese, in collaborazione con uno staff unico e generoso, ci stiamo adoperando per far sì che si possa tornare in pista in tutta sicurezza e con la gioia di ricominciare.
Purtroppo i decreti si susseguono di giorno in giorno e spesso quello nazionale è diverso da quello regionale, per cui non sempre si è certi di aver ben compreso cosa si può fare e cosa non si può fare.
La nostra federazione ci ha dato, nei giorni scorsi, delle linee guide su come svolgere gli allenamenti. Tutte le loro direttive erano già state adottate da noi, tant’è che il protocollo da noi studiato sta ora girando in varie società italiane che non sapevano come fare.
Devo ringraziare il dottor Venditto, Mariagiovanna, Giacomo, Elisabetta, Giusy, Delia che con abnegazione si sono profusi in ricerche continue ed ognuno, per le sue competenze è stato preziosissimo. Vi ho spiegato in vari incontri in videoconferenza come ho voluto organizzare il rientro, poi dall’ultima delibera regionale abbiamo appreso che gli atleti avrebbero dovuto fare i test ed anche lì grazie a Giusy siamo riusciti ad avere uno sconto sul costo del test.
Però purtroppo tutto questo sembra non bastare mai, soprattutto ad alcuni di voi che trovano sempre nuove obiezioni ed hanno sempre qualcosa da ridire. La mia voglia di far tornare in pista i vostri figli non nasce da un’esigenza economica o ancor peggio da incoscienza, io ho voglia di rivedere i vostri figli sui pattini, ho voglia di stare lì a guardarli mentre si allenano, mentre corrono mentre sono felici, ho voglia di far tornare il sorriso su quelle facce da schiaffi che i miei atleti hanno!
Vi ricordo che io prima di essere un allenatore di pattinaggio sono un padre, e mai e poi mai metterei a rischio la mia salute e quella della mia famiglia.
A differenza di tante altre società abbiamo deciso di abbassare le quote sociali per i mesi che resteranno, nessuna quota è stata richiesta per i mesi di chiusura, cosa che altre scuole hanno preteso comunque ed anzi, esorto chi dovesse avere problemi economici tali da non poter consentire al figlio/a di venire a pattinare di contattarmi in privato perché troveremo certamente una soluzione che permetterà all’atleta di potersi allenare serenamente.
Nessuno è obbligato a rientrare se non se la sente, ci sarà poi il tempo per riprendere, ma credetemi gli sforzi che stiamo facendo per poter ricominciare a pattinare sono tanti, io il fitto del suolo lo pago anche se sto chiuso, abbiamo ordinato e sono in arrivo i presidi necessari da tenere in pista, dopo una prima santificazione se ne farà un’altra e un’altra ancora.
Io credo di poter dire che ci sto mettendo tutto l’impegno possibile ed impossibile per poter riaprire ma mi cadono le braccia quando mi sento dire delle cose. Ve lo ripeto, quando si riaprirà sarete liberi di tornare o di restare a casa ma mi avrebbe fatto piacere scoprire che voi avevate apprezzato i miei sforzi, purtroppo non sempre è così ma io continuo a lavorare affinché si possa riaprire in sicurezza, abbiamo stilato un regolamento al quale, chi rientrerà, dovrà attenersi scrupolosamente altrimenti non sarà ammesso agli allenamenti e questo per la salvaguardia nostra e vostra.
Spero di rivedervi tutti al più presto e aspetto con ansia il momento degli abbracci.
Claudio Scala
